ludendo docere

Non insegno matematica ormai da una decina di anni, ma ho fatto una tesi proprio sulla didattica della matematica. Mi ha sempre affascinato la teoria della matematica innata e nel corso degli anni ho sperimentato con moltissimi alunni quanto sia vera. È stato però ancora più entusiasmante vederla affiorare in mio figlio.

Sentirlo fare ragionamenti e calcoli matematici, nati dalle sue stesse intuizioni, senza che nessuno glielo insegnasse. Stamattina non erano ancora arrivate le indicazioni del lavoro da svolgere che ci manda la sua maestra della scuola dell’infanzia e mi ha chiesto se potevamo giocare a Pokémon. Allora gli ho proposto di aiutarmi a scrivere un articolo per il mio blog, proponendogli un problema mai svolto prima, con i suoi amati Pokémon.
” Grimer ha 80 punti salute. Tornadus lo attacca di 20. Quanti colpi gli servono per vincere?” Dopo un attimo mio figlio risponde: 4. Nessuno gli ha insegnato i numeri, nessuno gli ha spiegato come fare le sottrazioni. Lui non sa neanche di aver fatto una sottrazione. Però sa la risposta corretta. Tutto questo per dire che cosa? I bambini hanno conoscenze innate. Non dobbiamo trasmettergliele ma solo insegnarli come mostrarcele. Il famoso “educere” ovvero “condurre fuori”. Come fare? Ricordandoci che “ludendo docere” per i bambini è sempre il miglior modo.

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