Ho quindi proiettato alla lavagna alcuni titoli di giornale trovati in rete, ho chiesto di leggerli attentamente e di scrivere su un post it la prima parola che veniva loro in mente. Abbiamo usato foglietti uguali, per dimensione e colore per garantire l’anonimato: volevo fossero liberi di scrivere ogni loro pensiero. Abbiamo quindi fatto un brainstorming di queste parole e successivamente le abbiamo racchiuse in categorie: parole che esprimevano emozioni, parole che esprimevano reazioni, parole che cercavano risposte e parole che suggerivano soluzioni. Abbiamo quindi concluso con la lettura di un testo informativo sulle Challenge; in modo da darne una definizione ma soprattutto evidenziare che in fondo non sono un fenomeno così nuovo e che esistono anche sfide belle e divertenti.
Ci riaggiorniamo quindi alla settimana prossima dove andremo quindi a capire come si può fare per riconoscere quelle challenge che sono davvero pericolose. Vi lascio la scheda da scaricare con il testo informativo tratto dal sito di Save the children.
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